Sono donna, sono atleta, sono lavoratrice,  sono mamma, sono compagna, sono figlia. Sono molte cose, come tutte le atlete e atleti che si sono presentate a questi Mondiali. Con sacrifici, impegno e dedizione ognuno di noi era lì per onorare il proprio ruolo. Ognuno di noi era lì con il cuore in gola, lo stomaco sottosopra aspettando il risultato sperato e desiderato per mesi ed anni. 

Tante sono le emozioni provate e poche le parole per descriverle. E’ stato come essere in una centrifuga per una settimana, correndo da una parte all’altra per stare dietro a tutti gli amici e dargli un po’ di supporto nei momenti davvero tesi.

E poi è arrivata la giornata del Long Trail, la giornata con 86,9 km e 6000 D+. 

C’era attesa, ansia e trepidazione per questo evento. C’erano donne e uomini con zaini pieni di materiale obbligatorio, giacche, coperte termiche e viveri, vestiti con una maglietta e un paio di pantaloncini. Ma questi semplici vestiti erano la rappresentazione di un sogno, di un giuramento fatto verso la propria squadra. 

Al via erano attese 135 donne provenienti da tutto il Mondo e cinque di esse rappresentavano l’Italia: Martina Valmassoi, Giuditta Turini, Marina Cugnetto, Camilla Spagnol e Francesca Pretto. Avevamo la squadra al completo. 

Ognuna di loro, nessuna esclusa, ha lottato per tagliare il traguardo nel migliore dei modi dando un contributo per la conquista del secondo bronzo a squadre per l’Italia al femminile. Dopo la Thailandia le aspettative erano molto alte e le nostre ragazze le hanno saputo mantenere raggiungendo un grande successo. 

La cadorina Martina è partita a “bomba” stando subito nel gruppo di testa. Con il sorriso che la contraddistingue ha portato a casa una gara in cui non avrebbe potuto fare di meglio. Concentrata in salita ed in discesa, ha recuperato una posizione sulla tedesca Rosanna Buchauer nell’ultimo tratto saltando l’ultimo ristoro. Chiude quarta, in 11h44’55”. Semplicemente perfetta.

Martina Valmassoi Trail Long

Foto di Enrica Goutier | Donn&Ultra

Giuditta, testarda e determinata, riesce a passare da un 29esimo ad un 13esimo posto sulla finish line. A lei vanno riconosciuti una grandissima forza e perseveranza. Il percorso è stato duro, ma l’ha saputo affrontare a testa alta, senza mai lasciarsi demoralizzare.

Per Marina, come per Martina, era la prima volta in maglia azzurra. Ha saputo tenere botta in una gara con un altissimo livello di atleti. L’ha gestita molto bene, senza mai avere un momento di cedimento. Sicuramente dopo la metà di gara era stanca, ma non ha mai perso la lucidità. Ha messo il cuore in questo Mondiale conquistando un 16esimo posto.

Giuditta Turini
Marina Cugnetto ai mondiali

Foto di Enrica Gouthier | Donn&Ultra

Sempre con la battuta pronta, durante la gara Camilla ha regalato complimenti a chi la seguiva piuttosto che a se stessa. Ma sempre con grande maturità, concentrazione e rispetto verso ciò che stava facendo. Partita con calma, ha saputo recuperare e chiudere in 28esima posizione.

Ha coronato il suo sogno più grande Francesca. Aveva la maglia azzurra e ha corso con grande cuore e grinta da vendere. Per lei la top 30 centrata con una 29esima posizione.

Camilla e Francesca all'arrivo

Foto di Enrica Gouthier | Donn&Ultra

La gara è stata vinta a sorpresa atleta francese Marion Delespierre, che ha gestito le sue forze egregiamente attaccando la tedesca Katharina Hartmuth sull’ultima salita dove, con un cambio di ritmo, è andata a prendersi il traguardo iridato di Innsbruck. Terza piazza per la connazionale francese Manon Bonard Cailler.

il podio femminile

Foti di Enrica Gouthier | Donn&Ultra

Per quanto riguarda la gara della squadra italiana maschile, con la conquista del titolo di vice campione mondiale Andreas Reiterer trascina la sua squadra a un meritatissimo bronzo. Ma questo non sarebbe successo se Davide Cheraz non avesse gestito egregiamente la sua gara chiudendo in 15esima posizione e Philipp Ausserhofer, con una grande rimonta, in 23esima posizione. Dietro di loro arrivano gli irriducibili Riccardo Borgialli 52esimo, Luca Arrigoni e Manuel Bonardi (rispettivamente 83esimo ed 84esimo).

Il Mondiale di Innsbruck si chiuderà con l’ultima prova di Mountain Classic intorno alla città, ma possiamo già dire che anche questa volta l’Italia è stata in grado di farci vivere emozioni indimenticabili.

Trovate QUI i risultati completi

Incasinata sempre, con mille progetti in testa e pochi realizzabili. E' una sognatrice, ama la libertà e l’aria pulita delle montagne. Corre tanto e inizia timidamente a definirsi ultratrailer. La lunga distanza la fa sentire viva, la rende incredibilmente forte e fragile allo stesso tempo.