Giuditta corre con i bastoncini

Foto di Maurizio Torri

Giuditta Turini, classe 1989, è nata ad Ivrea ma ormai è valdostana DOC. Ha sempre vissuto a contatto con la natura e non può essere diversamente con un padre che fa la guida alpina. A soli tredici anni, ha compiuto con lui la traversata del Lyskamm e fino ai vent’anni ha praticato snowboard. La corsa non era mai stata nelle sue corde, almeno fino al 2017. Poi, grazie ad una scommessa con il padre, inizia a correre e da allora non ha più smesso, rivelando un grandissimo talento specie per le gare lunghe e tecniche.

La sfida con il padre non era certo cosa da poco: partecipare al Tot Dret avendo solo sulle gambe la partecipazione ad una gara di 50km, il Monterosa Walser Trail, in cui arrivò seconda. Giuditta di racconta bene come è andata:

Tutto è cominciato con una scommessa con papà. 

Lui “è fattibile il Tot Dret?” Io “forse si”  Lui “Secondo me io riuscirei a finirlo, tu non so….”. Dopo una cissata così il giorno dopo ho fatto l’iscrizione per tutti e due e da lì è partita la mia “carriera”. Giusto per precisare, sono arrivata prima io al traguardo di papà!’

Da quel momento in poi non si è più fermata, complice anche un compagno di vita come Franco Collè, sicuramente un grande stimolo per lei oltre che un sostegno: 

Nello stesso anno è subentrato nella mia vita Franky.. per cui o passavo i miei week end ad aspettarlo all’arrivo, oppure iniziavo a correre anche io! Ho scelto la seconda!!’

Giuditta lavora con i suoi genitori, aiutando il papà nell’impresa edile e la mamma nella gestione del rifugio di famiglia. In tutti i momenti liberi corre, su e giú per le amate vallate della Val d’Aosta. Ama i percorsi tecnici e duri ma è in grado di competere su qualsiasi terreno (magari non l’asfalto, ma chissà). 

E’ stata campionessa italiana di Trail lungo per due volte consecutive (2020-2021), campionessa del Mondo di Sky-ultrarunning (2022) e quest’anno ha già conquistato il titolo di vice campionessa di skyrunning. Ricordiamo inoltre uno splendido nono posto ai Mondiali di Mountain and Trail running in Thailandia a novembre 2022.

Tutto questo parlando di gare con titoli da conquistare, ma non si possono non citare i secondi posti alla Marathon du Mont Blanc e TDS nel 2021, il primo posto femminile e quinto posto assoluto al Passage au Malatrà (la gara piú corta del Tor Des Geants) nel 2021 ed un quarto posto al difficile ed importante Trofeo Kima nel 2022.

Sono molte le gare che ho nel cuore…

AMA (Alagna – Monterosa – Alagna) e KIMA per la loro tecnicità e la loro spettacolarità. Correre sul ghiacciaio, su Morene, nevai e creste esposte messe in sicurezza con delle corde fisse è qualcosa che mi esalta davvero molto. Mi è piaciuta paticolarmente la buff Mountain trail (mondiali Sky Running 2021) con 8 km di cresta nella parte finale. 

Altra bellissima gara è la Marathon du Mont Blanc 90km sotto il Monte Bianco.. emozionante l’alba sul Brevent e spettacolare la balconata sotto la Aiguille du Midi. Sempre a Chamonix ho avuto la fortuna di correre la Tds. La carica che ti da l’arrivo nel centro di Chamonix è qualcosa di indescrivibile. 

Sono stata in Costa Rica a fare una gara a tappe nella giungla e sulle coste dell’oceano. 

Ho potuto vivere la vera natura di quei luoghi.

E poi ovviamente l’esperienza dei mondiali dello scorso anno in Thailandia ha lasciato sicuramente un’impronta positiva nella mia vita.

Quest’anno la aspettiamo ai Mondiali di Innsbruck, in scena dal 6 al 10 giugno.
Lei sarà impegnata la gara lunga (85km e 5800 D+): tecnica, poco corribile e con molte asperità: il suo terreno preferito. 

Mi sento a pezzi come sempre prima di ogni gara, ma proverò a dare tutto comunque. Sarà dura, perché per me, forse, è un po’ presto questo Mondiale rispetto alla mia preparazione. Ma cercherò di divertirmi il più possibile . Il percorso è bello tosto, impegnativo e tecnico.

Scheda

Nome: Giuditta Turini
Anno di nascita: 1989
Nazionalità: Italiana

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Giuditta Turini su Donn&Ultra

Incasinata sempre, con mille progetti in testa e pochi realizzabili. E' una sognatrice, ama la libertà e l’aria pulita delle montagne. Corre tanto e inizia timidamente a definirsi ultratrailer. La lunga distanza la fa sentire viva, la rende incredibilmente forte e fragile allo stesso tempo.