Emma Timmis ha appena portato a termine un’impresa incredibile: quella di percorrere la Nuova Zelanda in tutta la sua lunghezza: 2.100km. Per farlo ci ha impiegato 21 giorni, mantenendo una media giornaliera di 100km per tre settimane consecutive. Il suo viaggio è iniziato il 18 dicembre con partenza da Cape Reinga, a nord dell’isola, ed è terminato a Bluff.
A darle la giusta motivazione nel completare il lunghissimo percorso, Emma aveva due obiettivi:
- finire in 21 giorni per stabilire un nuovo primato femminile – quello precedente era di 35 giorni.
- raccogliere $21,000 per due organizzazioni che si occupano di salute mentale tra i giovani: Young Minds (UK) e Youthline (NZ).
La sua crew l’ha seguita in un camper che ogni sera, dopo 100km sulle gambe in strade calde e trafficate, è diventata la sua casa. Crew che ha fatto uno splendido lavoro, non solo a supportare lei, ma anche a tenere aggiornati tutti coloro che hanno seguito l’impresa sui social, con il fiato sospeso.
Com’era prevedibile, durante questi 21 giorni Emma ha dovuto affrontare una serie di problemi fisici che l’hanno costretta a rallentare. Due giorni prima dell’arrivo ha ricevuto l’aiuto di un osteopata che le ha regalato l’ultima riserva di energia per completare la sfida nei giorni prefissati entrando, così, nel Guinness dei primati. Seguendo il racconto su Instagram ho scoperto che, perché il record sia valido, nessuno poteva correre davanti ad Emma, ma solo a fianco o dietro. Inoltre, ogni giorno la partenza doveva sempre avvenire nel punto esatto in cui si era fermata la sera prima e per non sbagliare lasciava al lato della strada un piccolo attrezzo – che non ho ben capito cosa fosse.
Chi è Emma Timmis?
Ha 37 anni ed è un’artista e runner britannica. Nata e cresciuta a Derby (UK) 37 anni fa, da 6 anni vive in Nuova Zelanda. Emma corre da quando aveva 12 anni e ha passato la sua infanzia ad arrampicarsi sugli alberi e scavare buche nella terra. Da sempre ama viaggiare e le avventure estreme all’aria aperta, a contatto con la natura. Nel 2011 anni è stata la prima donna a correre lungo il Freedom Trail in Sud Africa, un percorso usato di solito per una gara di mountain bike che va da Durban a Cape town. Lungo circa 2,400km, Emma ha impiegato 57 giorni accompagnata solo dal fratello che, in bici, portava tutto il necessario.
Nell’estate del 2014 ha corso attraverso l’Africa, partendo da Henties Bay, Namibia, arrivando a Pemba in Mozambico: 3,974km in 89 giorni.
Le sue imprese non si limitano alla corsa. Infatti ha completato una spedizione sui pattini, attraversando l’Olanda; è andata in bici da Manchester alle Dolomiti per un totale di 2200km con una bici che pesava praticamente quanto lei.
Nel 2017 ha subito un infortunio alla gamba e ha dovuto smettere di correre per un paio di anni. Ha speso tempo, energia e soldi per capire quale fosse il problema senza però ottenere alcuna risposta chiara. Questo non solo l’ha costretta a cambiare lavoro (faceva l’istruttrice di arrampicata) ma l’ha anche buttata in una spirale di depressione e ansia dalla quale è venuta fuori grazie al supporto di amici e famiglia. Durante il percorso di guarigione, Emma è sempre stata consapevole di quanto possa essere difficile chiedere aiuto per venir fuori da una situazione del genere, specie quando si è giovani e quando non si ha un vero supporto. Proprio per questo motivo ha deciso di dedicare questa avventura alla raccolta fondi per queste due organizzazioni.
Se volete potete ancora donare, cliccando su Youthline o su Young Mind Trust.